Le meraviglie di Capo Rizzuto: i tesori custoditi dalle acque dello Ionio. Tutti i reperti celati dal mare.
Il lembo di terra e costa a sud di Crotone da Capo Donato a Punta Le Castella è certamente una delle zone più belle e interessanti della Calabria ionica. L’area è posta tutta sud rispetto la città di Crotone, l’antica Kroton ricca e potente colonia greca e nelle sue acque trasparenti si estende l’area marina protetta di Capo Rizzuto, la più grande d’Italia.

Le coste sono caratterizzate da spiagge sabbiose di colore rossastro che si alternato a calette e piccole insenature rocciose, affacciate sul blu del Mar Ionio. La zona è famosa per la ricca fauna marina e le vaste praterie di posidonia oceanica. Proprio sulle spiagge dell’area protetta non è raro vedere le tartarughe caretta nidificare e deporre le uova. Ma il mare riserva anche altre sorprese.
I segreti dei fondali di Capo Rizzuto
Come detto la zona è abitata fin dall’antichità e le testimonianze archeologiche dell’epoca classica greca non mancano. L’archeologia è infatti insieme alle bellezze naturalistiche uno dei motivi principali di richiamo del luogo.
Sulle coste rocciose gli abitanti della antica Kroton edificarono templi, tra cui quello dedicato ad Hera Lacinia, fortificazioni, edifici civili. Sono presenti anche costruzioni successive di epoca romana. Tutta l’area è sede del Parco archeologico di Capo Colonna e molti reperti sono conservati nel Museo locale e in quello archeologico nazionale di Crotone. Ma sono le acque della riserva marina che riservano ancora delle sorprese con tesori nascosti.

Nelle acque poco profonde, circa 5 metri, di fronte a Capo Cimiti si trovano adagiate quattro colonne doriche del III secolo avanti Cristo. Mentre a capo Colonna si trovano sommersi, più o meno alla stessa profondità, uno scafo di epoca greca adibito al trasporto di anfore e uno romano, con un carico di marmi pregiati. Segno degli intensi traffici commerciali in tutta la fase greco romana e delle insidie che riservava il mare.
Non è un caso che nell’area ci siano anche due relitti mercantili molto più recenti: il Bengala, che si arenò nel 1889 e il Gunny, affondato nel 1964. Le imbarcazioni si trovano nella zona delle secche di Capo Rizzuto, zone insidiose per la navigazione. Infatti se in alcuni tratti le coste rocciose si tuffano in profondità, non sono pochi gli scogli affioranti dal mare e le secche sabbiose. Una zona da scoprire, chissà se il mare nasconde ancora altri tesori sommersi.