La leggenda di Stromboli, che cosa si cela nelle sue profondità? Un mito antichissimo e pieno di fascino.
Stromboli è un’isola delle Eolie, l’arcipelago situato nel mar Tirreno a nord delle coste della provincia di Messina. L’isola è la più settentrionale dell’arcipelago e come le altre ha una chiara origine vulcanica e il vulcano da cui prende il nome è tuttora pericolosamente attivo.

Stromboli, nonostante la costante attività vulcanica è abitata fin dalla preistoria per i mari peschosi e la fertilità degli scoscesi pendii del vulcano. L’isola è citata in diverse opere classiche a partire dall’Odissea di Omero e poi in Strabone e Plinio il Vecchio, segno dell’impressione che suscitavano le sue manifestazioni vulcaniche. Proprio a questo proposito una leggenda antica spiega cosa si cela nelle viscere del vulcano.
Stromboli e il suo misterioso segreto
La divinità greca che rappresentava e dominava il fuoco terrestre era Efesto. Questi era il figlio di Zeus ed Hera che, secondo il mito, il figlio difese in una furiosa lite proprio con Zeus. Fu questo il motivo per il quale Zues, stracolmo d’ira, lanciò Efesto fuori dall’Olimpo e precisamente nell’isola di Lemno a Oriente. Un altro mito invece dice che fu Hera a scacciare Efesto, quando vide il figlio deforme e mostruoso che aveva partorito.
Il culto di Efesto si sviluppò anche in Occidente, in Sicilia precisamente nelle vicinanze proprio dell’Etna e di Stromboli dove erano ubicate le fucine degli dei, secondo la leggenda. Infatti Efesto sulla spiaggia dell’isola delle Eolie trovò un fuoco acceso da un pescatore e affascinato dalle fiamme lo portò con sè in una profonda caverna.

Con tizzoni che aveva raccolto, Efesto accese un fuoco scoprendo che da alcune pietre si producevano metalli che iniziò a forgiare e lavorare per farne degli utensili. Divenne così il dio del fuoco e della metallurgia. Hera venuta a conoscenza delle abiltà del figlio, gli commissionò un trono d’oro, ma il dio del fuoco voleva la sua vendetta.
Il trono infatti era una trappola per Hera, la quale una volta seduta non riuscì a più ad alzarsi, rimanendo imprigionata. Efesto, per liberare la madre, chiese a Zues di avere in sposa Afrodite e di poter tornare nell’Olimpo. Al padre non restò altro che accettare il ritorno del figlio che divenne così il fabbro degli dei.
Mentre Stromboli rimase la fucina di Efesto, temuto e venerato per dio del fuoco e della metallurgia. Così come era temuto il vulcano, pericoloso ma la tempo stesso affascinante e misterioso come le sue forze sotterranee.